Those Encounters of Them, ovvero: Venice Preserved - versione MMVI

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  1. NicolaStanley
     
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    La prima impressione sul viaggio ce l'ha fatta Dory qui

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    Bisogna dire immediatamente che Marco Müller, quest'anno, (insieme a tutti i suoi collaboratori tra i quali Claudio Masenza ecc. ecc.) ha fatto una selezione di film molto più per 'critici' che per 'spettatori'.
    L'anno scorso, invece, c'era un sacco di roba molto più 'godibile', e godibile da tutti, dai critici e anche dal pubblico...
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    L'anno scorso tutto era perfetto:
    la proiezione per il pubblico, era la proiezione per il pubblico, senza seghe
    la proiezione per gli accrediti al PalaGalileo, era la proiezione per gli accrediti...
    la proiezione a inviti, era per gli inviti
    e, soprattutto, il programma era il programma, non c'era accidenti!
    alle 20:48 cominciava e cominciava...
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    Quest'anno ci sono stati diversi "cambiamenti in corso d'opera".
    Innumerevoli variazioni al programma...
    Una proiezione per il pubblico, 99 su 100, era anche per gli accrediti, il casino è che se il pubblico era tanto, gli accrediti venivano "buttati fuori a pedate", cosa che ha creato enorme malcontento e l'ilarità di Stefano Disegni (che ipotizzava che gli accreditati venissero buttati fuori anche dagli alberghi).
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    La proiezione di INLAND EMPIRE di David Lynch, destinata ai soli accreditati al PalaLido (quello che prima si chiamava PalaGalileo) è stata, improvvisamente, aperta anche al pubblico, con modalità di bigliettazione che ha rasentato l'aleatorietà (poi ve lo spiego meglio...)
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    L'unica proiezione al Lido di The Magic Flute di Kenneth Branagh è avvenuta la mattina alle 08:30! Le altre proiezioni sono avvenute al Teatro La Fenice e destinate solo agli invitati!
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    Children of Men di Alfonso Cuaròn è stato proiettato 3 volte nello stesso giorno poi più per niente...
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    Ha vinto un film proiettato il 5 Settembre alle 22 e alle 24, che non era in programma e che non era nel catalogo! (era considerato "Film a Sorpresa"!) e di cui gli stessi proiezionisti del PalaBiennale non sapevano niente!
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    Proiezioni destinate al pubblico sono state mutate in proiezioni per soli inviti così da un secondo all'altro...
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    La ristorazione era pessima... Sia per organizzazione (lo scontrino alla cassa!!!) che per qualità...

    Comunque...
    Veniamo a noi...
    Io ho visto 11 film, uno in più dell'anno scorso...

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    06/09/'06 ore 22:15 - Sala Grande del Palazzo del Cinema
    Fangzhu (Exiled) di Johnnie To (1h 40') [7½ - @@@½]
    Johnnie To pare sia un grandissimo a Hong Kong. Lavora da più di 25 anni e ha una sterminata filmografia... In questo film ho visto parecchie cose che io ho classificato "alla Tarantino" finché non mi sono reso conto che in realtà è Tarantino ad essere "alla Johnnie To".
    Un film d'azione che si rivela essere una storia molto "compagnona": questi killer alle volte sembravano la "gang della spider rossa", però per gran parte del film guidano un apino celeste, quindi potevano benissimo essere "la gang dell'apino celeste", poi passano ad una utilitaria rossa ugualmente scassata e quindi diventano "la gang della utilitaria scassata rossa".
    Una storia per nulla brutta, ripresa con la "calma" orientale e con il rigore tipico dei film che piacciono ai critici filosofici...
    Molto interssante da vedere: l'azione ripresa con calma...
    E una narrazione davvero sorprendente, liscia, sicura e anche rapida!
    Una musica bellissima!
    E, importantissimo, una caratterizzazione non solo caratteriale ma anche visiva dei personaggi che faceva invidia a John Carpenter e Stanley Kubrick...
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    La vicenda era quasi 'tenera': parlava di amicizia ed onore sullo sfondo della situazione sociale della Macao del 1998, che da portoghese si preparava a tornare cinese...
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    Una sorpresa davvero gradita dopo il viaggio che ci ha visto fermi per 1h 25' a Rifredi! e per ben 10' fermi sul ponte della Libertà... Dopo un cammino assai complicato e vertiginoso (visti i bagagli che andavano poco d'accordo con i ponti di Venezia) siamo arrivati dai frati Armeni e abbiamo avuto il nostro primo approccio alle docce 'comuni' e alla stanza spartana...
    Dopo tutto questo Johnnie To è riuscito a non annoiarci e quasi ad entusiasmarci.
    La sopresa, certamente, non è stata "esplosiva" come quella che avemmo a Ruguo Ai (Perhaps Love) l'anno scorso, però questo Fangzhu è rimasto uno dei migliori film che abbiamo visto quest'anno...

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    La mattina abbiamo attraversato Venezia: siamo stati da San Marco fino a Rialto, poi alla Chiesa dei SS. Giovanni e Paolo e poi al cimitero di San Michele in Isola, dove abbiamo "ammirato" le tombe di Sergej Djagilev, di Igor Stravinskij e di Ezra Pound... Ma queste cose è bene raccontarle a voce...
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    07/09/'06 ore 16:00 - PalaBiennale
    Mabei Shang de Fating (Courthouse on the Horseback) di Liu Jie (1h 45') [6½ - @@@]
    Ovverosia: Il Tribunale sul Ciuco
    Il regista è stato per tanto tempo un direttore della fotografia, e difatti l'utilizzo dello schermo (dell'ampiezza del campo visivo) era magistrale!
    Però era un film che valeva soprattutto per il suo valore documentario: ci mostra come è l'amministrazione della giustizia nelle più impervie e desolate province cinesi, popolate da minoranze etniche quasi del tutto autonome (con le loro tradizioni e credenze) da una struttura nazionale...
    Un giudice, la sua assistente, e un novellino che sostituirà l'assistente viaggiano di villaggetto in villaggetto, spersi per i monti trainando un cavallo, e scontrandosi in "casi giudiziari" un pochino bizzarri e in situazioni che per uno normale saranno insignificanti ma che per le etnie che le vivono sono problemi inusitati...
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    Quindi era un film immensamente interessante per l'umanità che ci faceva vedere - era un film quasi antropologico ed entografico, però le storielle che raccontava (la 'love story' tra l'assistente ed il giudice; la vicenda del novellino con la sua promessa sposa; la lunghissima parentesi della perdita del cavallo e dello stemma nazionale; il discorso della morte del vecchio collega del giudice), le tematiche che presentava (le incomprensioni tra il novellino inesperto ed il giudice che l'ha viste oramai quasi tutte; le teorie sulla giustizia; le teorie sull'importanza/impossibilità di avere una sistema 'nazionale' nella Cina frastagliata da culturine e minoranzine sperse chissà dove) erano tutta roba messa lì. E il risultato non era brutto o spiacevole, ma un po'... boh... tutte queste cose solo suggerite e per nulla sviluppate... boh... tutto un po' troppo irrisolto e, se vogliamo, un po' da «e 'sti cazzi!» da esclamare a fine proiezione...
    Però, se si vuole fare un discorso criticone filosoficone, questo 'suggerire senza mostrare' è stata la cosa che lo ha fatto apprezzare di più alla giuria, difatti questo film ha vinto la competizione degli "Orizzonti"...

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    ore 18:30 - PalaBiennale
    Summer Love di Piotr Uklanski (1h 93') [3 - @½]
    Mah... Deh...
    Il regista è il primo film che fa...
    C'è Val Kilmer che fa il morto...
    È un western girato in Polonia e parlato in un inglese molto polacco...
    È proprio al limite...
    È una grande cazzata, però consapevole di essere una grande cazzata.
    Un'accozzaglia di archetipi buttati lì alla DioBestia quasi solo per divertimento.
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    Parlarne è molto difficile.
    Nonostante la trama sia lineare (il canovaccio stretto stretto potrebbe assomigliare addirittura a La Fanciulla del West di Puccini ['10]) il tutto è infarcito di improbabilità tecniche di ripresa e di montaggio tra il comico involontario e la stronzata strabordante...
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    È una coglionata che potrà anche essere divertente (i pomodori sugli occhi di Val Kilmer che rendono le sue sghembe soggettive tutte rosse!; il deficente che costruisce la forca segandosi accidentalmente un dito e saggiando la resistenza della corda sul suo stesso collo!), ma che è una coglionata...
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    Però era ben consapevole di essere una coglionata...
    Per cui è una coglionata al quadrato...
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    Adesso faccio il cattivo, ma per molte cose mi è sembrato molto simile a Valadiah...

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    07/09/'60 ore 21:00 - PalaBiennale
    Quei Loro Incontri di Danièle Huillet e Jean Marie Straub (1h 08') [5½ - @@]
    Sarebbero nati in Francia ma pare che risiedano in Germania, ma tutto questo non conta, poiché purtroppo producono e girano i loro film in Italia!
    Sono sposati, hanno entrambi 70 anni per gamba, e hanno vissuto l'occupazione nazista della Francia...
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    In conferenza stampa Straub ha detto: «Finché ci saranno l'Imperialismo e lo stile di vita Americano non ci saranno mai troppi terroristi al mondo!»
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    Fanno film dai primissimi anni '60 e ne hanno fatti una sbagegia...
    Su qualsiasi dizionario di film (che sia Mereghetti, Morandini, Farinotti ecc.) i loro film ottengono le valutazioni più alte (4 palle, 5 tondi, 5 stelle) però c'è un fatto inquietante: la loro roba non l'ha mai vista nessuno!!!
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    Rigorosissimi! Quasi Misoneisti! Retrogradi!
    Non ti danno un messaggio.
    Non comunicano un messaggio.
    La gente deve arrabattarsi per essere degna di riuscire solo ad intuire questo messaggio!
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    Lo schermo è enorme, ma il formato di questo film è 1,37:1, quindi, proiettato è solo un quasi quadrato che appare piccolissimo nel mezzo dello schermo gigantesco...
    Campagna toscana.
    Due contadini voltati di spalle pronunciano, in un modo a metà tra il neutro ed il declamatorio, i Dialoghi con Leucò di Cesare Pavese (l'autore preferito di Huillet et Straub) rispettando la metrica del verso e facendo quindi le pause tra un verso e l'altro e rispettando le cesure...
    5 dialoghi ripresi con: campo lungo, piano americano dell'uomo, piano americano della donna... Solo queste tre inquadrature... Ogni tanto, ad uno stacco, ci accorgiamo che la luce è cambiata...
    Il 3° dialogo, prima di inquadrare i due 'protagonisti', presenta quasi 5' di ripresa di macchia toscana con quello che è uno dei 2 movimenti di macchina che ci sono...
    Il 4° dialogo è quello che è più interessante per i 'classici' poiché è il dialogo tra la Musa ed Esiodo...
    Il 5° sono due uomini...
    Poi c'è un campo lungo di un paesino in campagna chissà dove...
    La macchina si alza (il 2° movimento) e si ferma ad inquadrare un filo della luce che divide in due l'inquadratura.
    Musica (che si era sentita anche nei titoli iniziali) e titoli finali...
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    I momenti di silenzio non si contano...
    Il declamato neutro subito si trasforma in cantilena...
    Letto così, seguire il magnifico testo di Pavese diventa impossibile, e peccato perché è un testo interessante che parla della quasi identità tra animismo, divinità olimpiche, dio cristiano...
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    Per i critici filosofici tutto questo è meraviglioso!
    E difatti la giuria si è tirata fuori apposta un premio per questo film...
    Ma per il pubblico si tratta di una immensa boiata!
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    Per noi è stato il Garpastum di quest'anno... [Serena gli ha dato 2!]
    La soglia zero del gradimento di questa mostra...

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    07/09/'06ore 22:15 ca. - PalaBiennale
    Nue Propiété di Joachim Lafosse (1h 32') [6 - @@ - @@½]
    Deh... Francese...
    Anche questo rigorossissimo: stesso ambiente, stessa inquadratura.
    Zero Musica!
    Poi, all'ultima inquadratura, davanti alla morte, comincia una terrorizzante musica e si avvia un "carrello" all'indietro assai ardito...
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    Insomma deh...
    È molto «e 'sti cazzi!»...
    Non è che dica un granché.
    Racconta questa storiella anche abbastanza morbosina e menagrama dove i veri protagonisti sono due gemelli cretini e anche un pochino viziatelli che si picchiano...
    Mah... Anche questo criticamente va bene, ma per uno normale che va al cinema è un po' tanta robetta anche abbastanza noiosetta...

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    08/09/'06 ore 08:30 - Sala Grande del Palazzo del Cinema
    The Magic Flute di Kenneth Branagh (2h 15') [9 - @@@@½]
    L'abbiamo visto solo io e Pietro...
    È The Magic Flute e non Die Zauberflöte per cui è in inglese...
    La cosa non è così semplice. Il testo tedesco scritto da Emanuel Schikaneder nel 1791 è stato completamente ritradotto dall'attore Stephen Fry e poi riinterpretato da Branagh.
    Fry (quello che impersonò Oscar Wilde in Wilde) e Branagh sono amici (girarono insieme Gli Amici di Peter nel 1992) e hanno fatto un grandissimo capolavoro.
    E non era facile.
    L'opera è una di quelle più adorate di Mozart, e qui la senti cantata in inglese, e con un precedente terribile, la versione televisiva svedese (Trollflöjten) del 1975 realizzata da Ingmar Bergman ed apprezzatissima da chiunque.
    Nei dialoghi parlati hanno fatto un pochino come gli è parso (rispetto a Schikaneder), e di ambientazione hanno preso una favolistica Prima Guerra Mondiale,
    ma il film è proprio COME DEVE ESSE'...
    Comincia con uno dei più lunghi e più belli piani sequenza del mondo.
    Tutto è giustamente gaio, felice, con personaggi bellissimi e contenti, che però si muovono in un mondo immerso in una guerra assurda, fatta di gelosie e di cavolate.
    Un film con una capacità di invenzione e con una floridezza visiva che ti fa davvero stare bene.
    Un'aderenza con la musica davvero da esultanza! [Branagh non è nuovo al musical: canzoni le aveva messe anche in Molto Rumore per Nulla nel 1993 e in Pene d'Amor Perdute nel 2000]
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    Tutto magnifico, dalle scenografie (di Tim Harvey, che lavora sempre [e solo] con Branagh) al monaggio, alla fotografia (di Roger Lanser, Branagh lo ha 'ripreso' dopo due film con Alex Thomson) alle musiche eseguite dalla Chamber Orchestra of Europe diretta dal grande James Conlon, uno dei miei direttori preferiti che ha fatto tanti magnifici concerti e opere che io ho visto a Firenze!
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    Quindi
    Bene di Così!!!

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    08/09/'06 ore 13:00 - PalaBiennale
    The Devil Wears Prada di David Frankel (1h 50') [8½ - @@@½ - @@@@]
    Dopo due giorni di film "da critici", distribuiti dalla DeRuttis Enterprises, per me sentire l'attacco della fanfara della 20th Century Fox e vedere il suo 'monumento' sullo schermone gigantesco del PalaBiennale è stata davvero una boccata d'aria fresca e genuina!
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    E il film, è davvero un film intelligentissimo!
    Per nulla una boiata.
    Fatto proprio come si deve!
    Con una Meryl Streep ottima, ma lei si sa che è brava - e una Anne Hathaway incredibilmente adorabile!!!
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    A me la storia è proprio piaciuta, mi ci sono proprio immedesimato.
    Ho trovato questo film perfetto.
    L'atmosfera che vi si respirava era proprio quella di The Domino Effect e One, gli episodi che Frankel ha diretto in Sex and the City (in One entra in azione Baryshnikov e The Domino Effect è uno dei più bellini per la "definizione" di Mr. Big...).
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    Impareggiabile la sequenza in cui, con in sottofondo Vogue di Madonna, la Hathaway cammina e ad ogni palo, muro, automobile che la 'impalla' dall'inquadratura, rispunta in campo con un vestito diverso (spero di essermi spiegato...)
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    Decisamente bellino...
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    C'era chi voleva finisse "peggio" (con la Hathaway che si perdeva)
    Chi voleva finisse "meglio" (con la Streep che si perdeva)
    Ma c'è garbato a tutti lo stesso!

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    08/09/'06 ore 18:00 - PalaBiennale
    Koorogi (Crickets) di Shinji Aoyama (1h 42') [6 - @@ - @@½]
    Mi aspettavo di vedere roba solo per critici e anche un pochino morbosa...
    Era roba per critici e anche un pochino morbosa, ma era anche un film astrusone...
    A un certo punto la protagonista rincogliglisce e si hanno effetti alquanto alla David Lynch...
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    Aoyama era bravino a rendere la quotidianità inquietante...
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    Le prime sequenze avranno di sicuro accontentato tutti i critici filosofi (il vecchio che non riesce a mangiare perché è cieco - stacco - sedie sulla veranda sotto la pioggia)
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    Comunque si guardava, era ripreso benissimo, anche se era del tutto "di fuori"...
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    L'ho, ovviamente, visto solo io...

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    08/09/'06 ore 22:45 - PalaLido
    INLAND EMPIRE di David Lynch (2h 52') [8½ - @@@@ - @@@@½]
    L'evento della Mostra...
    Avevamo perso la premiazione di Lynch in Sala Grande, e le successive proiezioni erano destinate agli accrediti...
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    Il 6 settembre, al momento del nostro arrivo, abbiamo immediatamente chiesto come ottenere un accredito...
    C'hanno risposto che la proiezione delle 22:45 dell'8 al PalaLido era stata, straordinariamente, aperta al pubblico...
    Ma non si potevano acquistare i biglietti...
    La Cassa numero 1 della biglietteria (non la numero 2 o la 3 o la 4 o al biglietteria del PalaBiennale, ma solo la Cassa 1 davanti al Palazzo del Cinema) avrebbe distribuito degli "inviti speciali" per la proiezione dell'8 settembre al PalaLido - e li avrebbe distribuiti dalle 8 di mattina dell'8 settembre, e non prima... Già si vociferava che la fila di "lynchiani" attesa sarebbe stata assai lunga... E la cassiera stessa ci consigliò di presentarci davanti alla cassa 1 ben prima delle 8...
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    Io e Pietro volevamo andare a vedere Branagh, che c'era all'08:30, quindi, avremmo preso noi agli inviti anche per il Cecco e Serena...
    -
    Dopo una notte che è bene raccontare a voce (con un insonne Cecco che ci chiedeva a noi dormienti se volevamo un Twix), io e Pietro ci siamo svegliati e alle 06:38 già eravamo fuori in cammino per il vaporetto in una Venezia deserta e avvolta dalla nebbia...
    -
    Siamo arrivati al Lido e la fila era sì consistente, ma non esagerata.
    L'invito era gratis...
    E ne stavano distribuendo in gran quantità [come le armi di Valadiah!]...
    -
    E subito si sparse l'inquietante voce: «Hanno distribuito più inviti di quanti il PalaLido li possa contenere!», «Bisogna fare la fila anche stasera davanti al PalaLido, sennò si rimane in piedi!».
    -
    E noi 4 siamo stati fedeli a questa voce.
    S'è cenato al pessimo ristorante e alle 20:40 già eravamo lì a fare la fila, e davanti a noi ce n'era davvero pochi...
    -
    In fila ho ritrovato il mio professore, il Pastor...
    -
    Il PalaLido aveva quasi 2000 posti, e c'entravamo tutti tranquillamente...
    -
    INLAND EMPIRE, girato completamente in digitale, mi è apparso come la summa, il gran raduno di tutto ciò che Lynch ha fatto prima.
    -
    Per i primi 20', sebbene anch'essi bizzarri (magnifica la primissima parte con Grace Zabriskie), c'era da seguire un qualcosa di lineare...
    Poi...
    Addio Carola...
    -
    3h terrorizzanti,
    di apparizioni e di scambi di personaggi
    di passaggi in sudici vicoli e bugigattoli
    di espressioni dolorose di Laura Dern (che va davvero fatta santa!)
    di storie che si accavallano e si rincorrono, poi spariscono e si ripresentano con personaggi diversi, o magari si ripresentano in Polonia...
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    Che ore sono? - Le 09:45 (o è appena passata mezzanotte, il film non ammette altri "orari")
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    Tutto sembra succedere nella mente di una bimbona con gli occhioni piangenti (molto simile alla Sheryl Lee della fine di Fuoco Cammina con Me) che guarda la TV e ascolta la Radio.
    Alla Radio parla un tale che si chiama AXX°NN, "nome" che vediamo scritto sulle porte di cui l'attraversamento sembra "decisivo"...
    Alla TV c'è un'inquietante sit-com con la gente che indossa degli enormi e paurosi costumi da conigli...
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    C'è Julia Ormond che vuole piantare un cacciavite nel fegato di Laura Dern
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    C'è Julia Ormond che se l'è però piantato da sola nel fegato
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    C'è Julia Ormond che il cacciavite gliel'ha piantato il marito nel fegato, perché non poteva avere figli, nella Polonia del 1898...
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    Qual'è la vera Julia Ormond?
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    Poi si vede una "variante" in cui era il marito che non poteva avere figli...
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    La Dern sta girando un film con Jeremy Irons e Justin Theroux.
    Comincia a chiamare Theroux con il nome del personaggio e non con il suo. Idem alla Dern cominciano a chiamarla con il nome del personaggio.
    Poi la Dern rincogliglisce e sembra diventare una donna di strada che si sta confessando a uno (psichiatra? commissario? boh) e gli sta raccontando tante storie...
    Di quando 5 o 6 sciacquette le hanno raccontato e l'hanno guidata verso la "vicenda polacca"...
    Dei problemi che ha col suo vicino di casa, un tale che si chiama Kring (mi sembra)...
    Dei drammi che ha con i polacchi nati e provenienti da "quattro sette"...
    -
    Poi suona il telefono e questo probabile commissario risponde e si scopre che anche lui è "del complotto", lui sembra addirittura lavorare per Kring!
    Allora la Dern scappa
    La Ormond le pianta il cacciavite nel fegato
    Ma che è?
    È vero? O è solo un'altra "variante" delle infinite storie e vicende che si accumulano e si moltiplicano nel mondo e nell'inconscio?...
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    Lynch ti dà degli input che si ripetono, e se stai dietro a quegli input cerchi di tessere una trama, arrivare ad una risoluzione, ma quegli input sono mutili, inaffidabili...
    La narrazione va avanti solo per accostamenti onirici senza logica, c'è solo la logica illogica, ma ugualmente precisa, del sogno, con personaggi che cambiano corpo e faccia e con storie che variano e cambiano come i miti...
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    Stare dietro alla "trama" di INLAND EMPIRE è come stare dietro alla "trama" di Neon Genesis Evangelion: bisogna accettare che alla fine non c'è risposta - la risposta non è la Meta, ma proprio il viaggio che abbiamo fatto...
    In Excel Saga chi è Hyatt e che rapporti ha con i Puchu, con Nabeshin e con il Maggiordomo Spaziale? Non si sparà mai...
    Che rapporto passato c'è stato tra il Palazzo e il Professor Kababu? Non si saprà mai...
    -
    Idem Lynch e INLAND EMPIRE - È un film che va semplicemente visto, e già il vederlo di fa provare tutta la gamma di emozioni che l'uomo può provare: in special modo, a me, m'ha fatto cacare addosso dalla paura...

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    09/09/'06 ore 21:00 - PalaBiennale
    Nuovomondo (Golden Door) di Emanuele Crialese (1h 52') [4 - @½]
    S'è fatto la solita passerella, in cui le sole celebrità erano i membri della giuria...
    Il meglio Michele Placido che si è "perso" a firmare qualche autografo, quell'altri tutti subito dai fotografi...
    Poi s'è visto la premiazione.
    E ha vinto un film che nessuno aveva visto...
    -
    Nuovomondo a me m'ha parecchio annoiato...
    Anche questo, come il cinese, mi ha interessato più come documentario: fa vedere com'era la situaizione degli emigranti allora...
    -
    Parlato in siciliano strettissimo...
    Con la vicenda della Gainsbourg messa lì anch'essa come valore documentario...
    Ripreso con un rigore fermo che piacerà ai critici ma che annenna gli spettatori...
    -
    Sì, gli agenti dell'immigrazione del primo '900 erano crudeli, e chi può davvero decidere chi è degno di entrare nel Nuovo Mondo? Solo Dio...
    -
    Mah...
    Du' Palle...

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    --

    09/09/'06 ore 22:55ca. - PalaBiennale
    Ostrov (The Island) di Pavel Lounguine (1h 52') [6½ - @@@]
    Anche questo palloso la su' parte, però il soggetto (un Ordet di Dreyer) m'ha intrigato di più e la fotografia era davvero superbellissima!
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    La storia del patimento della colpa...
    Della Vera Santità...
    In una Russia desolata a ghiaccia marmata...
    Con un protagonista, alle volte, quasi simpatico...
    -
    Mah Boh...
    Nel panorama della mostra, però, m'è risultato più godibile di tanti altri...

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    Via, basta...
    Bene di Così
    Big City Life
    W Clizia
    e Lalalù...
     
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  2. Il_dottor_repressione
     
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    User deleted


    Bellissimo post Nicola!!!!
    Hai scritto tutto quelli che c'era da scrivere e sono anche a grandi linee d'accordo sui voti(tranne che per "quei loro incontri",gli do 3)
    I migliori film visti secondo me sono "The magic flute","Inland Empire"e "Exiled"(che per quanto mi riguarda avrebbe anche potuto vincere il Leone d'oro)film quest'ultimo che purtroppo difficilmente vedremo da noi in occidente;comincio a rendermi tristemente conto della enorme quantità di bei film di cui noi non sappiamo ne sapremo nemmeno l'esistenza solo perchè non sono americani :cry: .
    Il film di Lynch è veramente fuori dal comune,mentre sei li che cerchi di dare un senso logico alla trama ti emozioni o vivi momenti di vero terrore(e ti spaventi veramente non come nei filmetti horror da drive in che ti fanno prendere dei colpi con le botte di audio perchè altrimenti farebbero solo ridere ).
    Il film diventa lineare(nel senso che è razionalizzabile) solamente(come hai gia detto te)se lo si interpreta come un sogno, le situazioni mi sembrano infatti evocate da "qualcosa che sta fuori" e che interviene nella vicenda solo con input che si ripetono(la radio,le frasi,l'ora ecc...).
    Da vedere e rigorosamente in lingua originale,sperando che lo distribuiscono.




     
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  3. Rinoa10
     
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    User deleted


    Non ci crederete ma il film che fra questi vedrei per primo è "Quei loro incontri"...
    Vi ha fatto a tutti schifo... significa che probabilmente a me piacerà!

    Per secondo vedrei subito The Magic Flute...
    Dev'essere bello, anzi bellissimo... già Mozart è una garanzia a prescindere... poi anche tradotto in inglese!! :wub:
    Non vedo l'ora...
    Solo che non ho capito che ruolo aveva Fry in tutta questa faccenda... traduttore? attore? Nikke esplicami...

    Solo per terzo guarderei The Devil Wears Prada... un po' perchè Nikke è così entusiasta, un po' perché mi incuriosisce Anne Hathaway, dopotutto è l'omonima della moglie di Shakespeare!!! :P
    No, davvero... mi incuriosisce perché il prossimo film che farà sarà sulla vita di Jane Austen, quindi voglio vedere se è adatta! :D

    Poi guarderei il film Koorogi di Shinji Aoyama perché se non sbaglio lui è giapponese...

    Solo ultimo il film di Lynch... giusto perché di questi tempi non mi fa voglia di vedere i suoi film incasinati...
     
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  4. NicolaStanley
     
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    Stephen Fry è l'autore della traduzione, ma non compare come attore...
     
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  5. Rinoa10
     
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    Grazie!
     
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  6. Zupperman
     
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    Per la cronaca: la notte insomme vi ho offerto dei Tronky, non dei Twix!!!! :P
     
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  7. NicolaStanley
     
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    Quei Loro Incontri le è stato fatale!

    È Morta
    DANIÈLE HUILLET!!!
     
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  8. NicolaStanley
     
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    L'uscita di INLAND EMPIRE sembrava prevista per Gennaio 2007...
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    Invece pare che la BIM si sia cacata in mano e che lo faccia uscire solo in DVD e non si sa nemmeno quando (Masenza su Ciak parla di Maggio...)

    No, non Masenza, Mereghetti su Ciak parla di "verso Maggio"... boia deh, non è veramente possibile!
     
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  9. SoulOfSmoke
     
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    We, ho visto Exiled.
    Se mi viene voglia apro una discussione, comunque è veramente bello, con tutti questi cinesi che si sparano (anche se non lo metterei fra i migliori dell'anno)
     
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  10. NicolaStanley
     
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    Di INLAND EMPIRE s'è fatto la discussione apposta qua [che è uguale a qui, dove ritroverete un link che vi riporta qui... è tutto un serpente che si morde la coda...]
     
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9 replies since 14/9/2006, 17:41   1055 views
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